Il fiume Taravo (Taravu in Corsica) è una vera perla naturale che ospita una fenomenale ricchezza di specie animali e vegetali, molte delle quali endemiche, rare o protette!
In riconoscimento del carattere raro del suo ambiente, nel 2017 il fiume Taravo ha ottenuto l’etichetta “Site Rivières Sauvages”.
Quest’ultimo è uno strumento al servizio dei gestori di ambienti acquatici ad acqua corrente. Il suo obiettivo è migliorare la protezione e la conservazione dei fiumi che mostrano un buon funzionamento ecologico. Un ulteriore passo per preservare e valorizzare questo territorio eccezionale, nell’ambito di un progetto di sviluppo territoriale sostenibile guidato dalla Collettività della Corsica.
Lungo 65 chilometri, il fiume Taravo (Taravu in corso) nasce a 1.500 metri di altitudine, a nord del Monte Grosso, per sfociare nel Mediterraneo all’altezza del Golfo del Valinco, tra Porto Pollo e Abbartello. Il suo spartiacque copre o interseca 31 comuni della Corse-du-Sud.
Molte testimonianze, come il sito preistorico di Filitosa, indicano che la presenza umana intorno a Taravo risale al 6000 anni a.C. Ponti genovesi, fontane, lavatoi, rogge, mulini… nei secoli l’uomo ha saputo domare l’acqua per le sue necessità vitali ed economiche.
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Il fiume rimane così una vera e propria perla naturale, sede di una fenomenale ricchezza di specie vegetali e animali, molte delle quali endemiche, rare o protette.
Tre ponti di epoca genovese attraversano oggi il Taravo: il Ponte della Trinità, il Ponte dell’Abra e il Ponte della Calzola. Costruiti in pietra da taglio, con le loro sagome a schiena d’asino, i loro archi a botte rialzati e le strette carreggiate, questi gioielli del patrimonio isolano si inseriscono perfettamente nell’ambiente bucolico di questa terra d’acqua.
Selvaggio e dinamico, il Taravo ha una portata relativamente elevata tutto l’anno, permettendo la pratica della canoa e del kayak praticamente durante tutto il suo corso. Escursioni a piedi oa cavallo, in bicicletta, pesca sportiva… La Valle del Taravo offre anche uno scenario maestoso per altre attività ricreative, sottolineando ulteriormente il legame tra il territorio e l’uomo.
Le nozioni fondamentali del fiume
– Qualità dello stato di conservazione dell’ecosistema;
– Riconoscimento e premialità degli attori sui territori per la gestione esemplare del fiume.
– Tutela rafforzata, al di là degli obiettivi normativi derivanti dalla WFD, (Raggiungimento di “buone condizioni”, Graduatorie, ecc.)
– Volontà collettiva, condivisa nell’azione di conservazione (governance).
– Forte valenza economica del fiume (servizi ecosistemici, attrattività del territorio)
– Valorizzazione del territorio in rete
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