45 min da Porticcio; prendere la D55 poi la T40 verso Cauro, seguire la T40 verso Sainte Marie Siché. Prendere la D83, poi la D126 e la D26 fino ad Ampaza, poi continuare sulla D26 per raggiungere Azilone.
Bel villaggio di Taravo, né in pianura, né in montagna, i due villaggi hanno per origine il villaggio di Calcinaghju. Distrutta dai moreschi verso il XIV secolo, sembra che i suoi abitanti si siano stabiliti non lontano da Azilone e Ampaza.
Separati da A Viuara, i due villaggi distano più di 3 km l’uno dall’altro e tuttavia formano un’unica entità nel tempo e nella storia. A memoria è sempre stato così.
Entrambi hanno belle case con bei portici. La casa di Monsignor de La Foata, un’alta casa nobile di Azilone con un’iscrizione e una nicchia, si trova qui.
Per molto tempo Azilone Ampaza, a vocazione agricola (olivi, castagneto), ha vissuto praticamente in autarchia e ha conosciuto la desertificazione.
Non mancano personaggi famosi nel villaggio, come Paul Mathieu della Foata. Nato il 4 agosto 1817 ad Azilone. Nominato vescovo di Ajaccio il 21 agosto 1877. Scrittore di talento, storico, poeta, compose molte opere in francese, latino, italiano e corso. È autore di “Poesie giocose, in lingua vernacola della pieve d’Ornano”.
Citeremo anche Arthur Giovoni, un combattente della Resistenza della prima ora che fu, alla liberazione, sindaco di Ajaccio.
Oggi Azilone Ampaza sta cominciando ad emergere dal lungo sonno che l’ha segnata negli ultimi decenni. La popolazione sta crescendo, molti progetti e realizzazioni sono in corso. La città è nota per essere una mecca del Giro della Corsica.